Il Racconto #4, con i suoi scontri di piazza, i suoi inseguimenti, le P38, le botte, i sampietrini, le chiavi inglesi, i coltelli, i fucili, i trapani, le bombe a mano, le baionette, i kalashnikov, volge al termine. E' il primo lavoro SIC che si avvicini per lunghezza a un romanzo breve: la sua composizione (che ha visto la stesura - vado a memoria - di 15 personaggi, 12 locazioni e 22 situazioni, più varie schede aggiuntive e complementari) ha permesso di rodare ulteriormente il metodo sul lungo periodo. Un rodaggio senza stress, in quanto i lavori si sono svolti nella massima tranquillità. Senza nulla togliere al Gruppo Scrittura #4, che è riuscito a mantenere uno standard elevato per così tanto tempo, questo è avvenuto anche perché, lunghezza a parte, il R#4 rispettava gli stessi parametri de "Il Principe" e "Un viaggio d'affari": soggetto preciso e "chiuso", situazioni in ordine temporale, anzi li estremizzava. Si tratta infatti di un racconto d'azione, in cui tre protagonisti attraversano un vero e proprio "diagramma di flusso" di eventi-scoperta ed eventi-ostacolo in ordine temporale (fatti salvi un paio di flash-back), fino alla risoluzione finale. Parlando con Raputt, che dirige i lavori del G#5, costui notava che, a fronte di un soggetto che prevedeva personaggi-maschera, quasi trasparenti, il metodo SIC "classico" (i personaggi prima delle locazioni, e schede personaggio con varie voci di approfondimento, come "biografia") lo aveva comunque portato a fare i conti con personaggi invece complessi e profondamente strutturati, che avrebbero inevitabilmente piegato al loro modo d'essere le atmosfere del racconto. Nel Racconto #4 è successo l'opposto: essendo un racconto d'azione con un gruppo di eroi e una moltitudine di antagonisti, creare subito i personaggi ha dato vita a un "effetto torneo": noi stessi nn vedevamo l'ora di vedere come tutta questa gente armata e pericolosa si sarebbe massacrata a vicenda e le atmosfere ipercinetiche e violente previste all'inizio ne sono uscite rafforzate. Aspettando di sentire Raputt - e di leggere il R#5, che per quanto diverso dagli intenti iniziali potrebbe ben essere meraviglioso - possiamo affermare che la struttura standard della SIC si presta a valorizzare un certo tipo di narrazione ma non è da escludere la possibilità di scambiare l'ordine delle fasi in base alle esigenze (o di introdurre schede ridotte non solo per distinguere tra protagonisti e comprimari, ma anche per regolare il peso relativo dei personaggi). L'altra conferma che arriva dal R#4 è il fatto che la SIC si presta a giocare con l'estremo e l'assurdo: con schede situazione che prevedevano scontri mortali e che avevano spesso come obiettivo la massima spettacolarità, il DA ha avuto solo l'imbarazzo della scelta quando si è trattato di selezionare mosse, coreografie, diversivi e colpi di grazia. La SIC continua quindi a produrre materiale "denso" e altamente originale (si sceglie sempre il meglio e le notazioni abbondano) ma deve ancora essere testata laddove invece la narrazione debba essere asciutta e sintetica. Rimane dubbia la possibilità di scrivere un racconto SIC minimalista (scusate il termine ^^): è senz'altro questa una delle principali sfide che i prossimi GS dovranno raccogliere.
SIC Blog → Densi, armati e pericolosi
sarmigezetusa, 13 Dicembre 2007 - 21:48
commenti
in effetti....
porto la mia esperienza di scrittore SIC#3 e SIC#4.
Un soggetto preciso ed il tempo lineare sono di sicuro una gran comodità per me che non ho mai scritto nulla. Credo lo siano anche per il DA.
Nel SIC#3 dobbiamo raccontare in un gruppo come si svolge una cena nella quale il protagonista racconta la sua storia con la sua versione (molto aggiustata) dei fatti. Per cui si scrive considerando che la cena comprende un racconto, che la storia deve essere plausibile ma non troppo, che altri ascoltano, domandano e scazzano. Poi il DA si prenderà la briga di unire tutto quanto. Le schede che abbiamo compilato fino ad ora danno ampia libertà e credo diventi difficile amalgamare il tutto (non sono il DA per cui lo sa solo Ciumeo se ho detto una vaccata o no). Come rimedio, si potrebbe pensare ad una scheda di aggiustamento del soggetto sulla quale specificare meglio l'andamento della storia tramite l'aggiunta di nuovi punti. Una fase che vedrei bene dopo che il gruppo ha creato i personaggi ed i luoghi. Queste schede poi verrebbero valutate ed inserite dal DA nel solito sistema.
...
Sono tremendamente curioso di leggere il Racconto SIC#4!
Sulle ardite sperimentazioni del nostro racconto riferirò a breve, ora siamo occupati ad affrontare la prima fase problematica della breve storia del G5..
haha
l'unica cosa su cui garantiamo è il numero di morti ammazzati :D
aspettiamo report dettagliati sui lavori del gruppo cinque, ma non ti facciamo fretta: prima viene il GS, poi il blog.
(ah)
Saluti a tutti i membri di SIC (a tutti i sikh?) dal luogo più inquinato del mondo.
ciao
tutto questo sembra figo ma non ci ho capito granche'
consiglio: prima si scrive
consiglio: prima si scrive la cronostoria, poi si monta il racconto. E' la regola base, dovreste saperlo...questa critica viene fatta considerando la sensazione di "finali/eventi cambiati in corso d'opera" che si ha leggendo il racconto.
Diviene ancor più importante considerando il fatto che viene scritto da più persone, quindi l'omogenità temporale viene a mancare se non "diretta"
v.p.
Um, fin qui ci arriviamo. Ne sa qualcosa peterpoe, mastro cronistorico per il Romanzo 1.
Quello che intendeva l'autore del post é piuttosto che quando il racconto é in ordine temporale lineare é piú facile tenere alta la tensione del Gruppo Scrittura.